La mia famiglia è sempre stata legata al Roero e la coltivazione della nocciola è uno dei nostri punti fermi già dalla fine dell’Ottocento.

In quell’epoca una malattia della vite, detta Peronospora, colpì duramente i vitigni di tutta Europa, inclusi quelli del nostro territorio. Per riuscire a scampare da questa disgrazia – era un periodo di povertà e la terra era il solo sostentamento e lavoro possibile – il mio bisnonno decise di iniziare la coltivazione della nocciola, sostituendola ai vigneti.

Un secolo più tardi, durante la mia infanzia, mio padre piantò a sua volta dei noccioli in una vallata vicino a casa chiamata “Buschet” (che in dialetto piemontese significa boschetto). Sono cresciuto nella terra e con la terra: fin da piccolo mio papà mi portava in campagna, ho iniziato a conoscerla, a scoprirla e ad amarla ma non ero ancora sicuro di volerla fare diventare la mia vita “a tempo pieno”.

In gioventù mi sono diviso tra la mansione di operaio in un’azienda tessile albese e la campagna ma, anno dopo anno, il richiamo di Buschet era sempre più forte, così forte da farmi lasciare il “posto fisso” in fabbrica per dedicarmi a tempo pieno alla campagna e alla preparazione e vendita di prodotti creati con le nostre materie prime.

E’ così che nasce l’Azienda agricola Nonna Stella.

Nonna Stella rappresenta idealmente il filo d’unione tra la generazione del mio bisnonno e quella di mio padre, tra le tradizioni di un tempo lontano e uno moderno. Ho voluto intitolare a lei, alla mia nonna, la nostra attività anche per onorare le tante donne di campagna che, con lavoro e sacrifici, hanno tenuto in piedi le proprie famiglie in un periodo in cui la realtà contadina era molto più dura e meno gratificante di oggi.